Joyce Carol Oates (1938)
Black Water
The rented Toyota, driven with such impatient exuberance by The Senator, was speeding along the unpaved unnamed road, taking the turns in giddy skidding slides, and then, with no warning, somehow the car had gone off the road and had overturned in black rushing water, listing to its passenger's side, rapidly sinking. Am I going to die? - like this? |
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Acqua nera
La Toyota a noleggio, guidata con impaziente esuberanza dal Senatore, filava lungo la strada sterrata senza nome, imboccando le curve con vertiginose sbandate, strisciando sul terreno, poi, all'improvviso, uscì chissà come di strada per finire nell'impetuosa acqua nera dove, inclinata sul lato destro, affondò rapidamente. Devo morire?... così? (Traduzione: Maria Teresa Marenco) |
Broke Heart Blues
There was a time in the Village of Willowsville, New York, population 5,640, eleven miles east of Buffalo, when every girl between the ages of twelve and twenty (and many unacknowledged others besides) was in love with John Reddy Heart. John Reddy was our first love. You never forget your first love. And where John Reddy wasn't exactly our first love (for after all, our mothers must've loved our fathers first, when they were young, in that unfathomable abyss of time before our births - and certain of our Willowsville mothers were in love with John Reddy) he supplanted that first love, and its very memory. |
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La ballata di John Reddy Heart
Nella cittadina di Willowsville, Stato di New York, popolazione 5640 abitanti, diciassette chilometri a est di Buffalo, vi fu un periodo in cui ogni ragazza fra i dodici e i vent'anni (e molte altre in segreto) era innamorata di John Reddy Heart. John Reddy fu il nostro primo amore. E il primo amore non si dimentica mai. E nei casi in cui John Reddy non era stato veramente il primo amore (poiché le nostre madri avevano senz'altro amato i nostri padri prima di lui, nell'imperscrutabile abisso del tempo prima della nostra nascita) lui aveva sostituito quel primo amore e addirittura il suo ricordo. (Traduzione: Marco Pensante) |
Freaky Green Eyes
Later, I would think of it as crossing over. Maybe it was what my mother was doing, too. Crossing over. From a known territory into an unknown. From a place where people know you to a place where people only think they know you. Like there's an actual river you swim across, an unpredictable, treacherous river, and if you make it to the farther shore, you're a different person than the one you were you started out. It began with me a year ago this past July. A few weeks after my fourteenth birthday. When Freaky Green Eyes came into my heart. |
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Occhi di Tempesta
Attraversare un guado: era questo che mi veniva in mente quando ci ripensavo. Forse anche mia madre stava facendo lo stesso. Attraversava un guado. Passando da una terra nota a una ignota. Da un luogo dove tutti ti conoscono a uno dove semplicemente credono di conoscerti. Come quando attraversi a nuoto un fiume reale, imprevedibile e infido, e se riesci a raggiungere l'altra sponda sei una persona diversa rispetto a quella che è entrata in acqua. Iniziò tutto un anno fa, lo scorso luglio. Poche settimane dopo il mio quattordicesimo compleanno.Fu allora che Occhi di Tempesta mi entrò nel cuore. (Traduzione: Angela Ragusa) |
Patrick O'Brian (1914-2000)
Clarissa Oakes
Standing at the frigate's taffrail, and indeed leaning upon it, Jack Aubrey considered her wake, stretching away neither very far nor emphatically over the smooth pure green-blue sea: a creditable furrow, however, in these light airs. She had just come about, with her larboard tacks aboard, and as he expected her wake showed that curious nick where, when the sheets were hauled aft, tallied and belayed, she made a little wanton gripe whatever the helmsman might do. |
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Clandestina a bordo
In piedi al coronamento, appoggiato all’impavesata, Jack Aubrey contemplava la scia allontanarsi, non troppo rapida né troppo accentuata, sulla superficie liscia di un verde azzurro purissimo. Un solco accettabile tuttavia, con quella brezza leggera. La fregata aveva appena cambiato bordo, passando mure a sinistra, e, come lui aveva previsto, la scia mostrava quella curiosa interruzione che si produceva quando, le scotte tesate e avvolte sulle caviglie, il veliero aveva un piccolo sussulto impudico in risposta alla manovra del timoniere. (Traduzione: Paola Merla) |
Master and Commander
The Music-Room in the Governor's House at Port Mahon, a tall, handsome, pillared octagon, was filled with the triumphant first movement of Locatelli's C major quartet. The players, Italians pinned against the far wall by rows and rows of little round gilt chairs, were playing with passionate conviction as they mounted towards the penultimate crescendo, towards the tremendous pause and the deep, liberating final chord. And on the little gilt chairs at least some of the audience were following the rise with an equal intensity: there were two in the third row, on the left-hand size; and they happened to be sitting next to one another. |
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Primo comando
La musica trionfante del primo tempo del quartetto in do maggiore di Locatelli riempiva la sala da musica del palazzo del governatore a Port-Mahon, un ottagono maestoso, elegante e ornato di colonne. I musicisti italiani, quasi schiacciati sul fondo da file e file di dorate poltroncine rotonde, suonavano con concentrazione appassionata il penultimo crescendo, innalzandosi verso la pausa possente e l’accordo finale profondo e liberatorio. E, sulle poltroncine, almeno qualcuno dei presenti seguiva la musica con pari concentrazione; soprattutto due uomini, seduti per di più l’uno accanto all’altro nella terza fila a sinistra. (Traduzione: Paola Merla) |
Post Captain
At the first dawn the swathes of rain drifting eastwards across the Channel parted long enough to show that the chase had altered course. The Charwell had been in her wake most of the night, running seven knots in spite of her foul bottom, and now they were not much above a mile and a half apart. The ship ahead was turning, turning, coming up into the wind; and the silence along the frigate's decks took on a new quality as every man aboard saw her two rows of gun-ports come into view. |
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Costa sottovento
Alle prime luci dell’alba la cortina di pioggia che si andava spostando verso est al di là della Manica si aprì tanto da rivelare come la nave inseguita avesse alterato la rotta. La Charwell era rimasta sulla sua scia durante la maggior parte della notte, correndo a sette nodi malgrado la carena sporca, e adesso le due navi erano distanti l’una dall’altra non più di un miglio e mezzo. Il vascello sconosciuto stava cambiando le mure e venendo al vento. Sui ponti della fregata il silenzio assunse una sfumatura diversa quando tutti gli uomini furono in grado di vedere le due file di portelloni. (Traduzione: Paola Merla) |
Edna O'Brien (1930-2024)
The Country Girls
I wakened quickly and sat up in bed abruptly. It is only when I am anxious that I waken easily and for a minute I did not know why my heart was beating faster than usual. Then I remembered. The old reason. He had not come home. |
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Ragazze di campagna
Mi svegliai di soprassalto e mi ritrovai seduta sul letto. Mi sveglio così in fretta solo quando sono preoccupata per qualcosa, e per un attimo non capii perché il cuore mi battesse più forte del solito. Poi ricordai. Il motivo era quello di sempre: lui non era tornato a casa. (Traduzione: Cosetta Cavallante) |
Down by the River
A head of them the road runs in a long entwined undulation of mud, patched tar and fiords of green, the grassy surfaces rutted and trampled, but the young shoots surgent in the sun; flowers and flowering weed in full regalia, a carnival sight, foxglove highest and lordliest of all, the big furry bees nosing in the cool speckled recesses of mauve and white bell. |
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Lungo il fiume
La strada davanti a loro pare una lunga e contorta ondulazione di fango, isole di catrame e fiordi verdi; il manto erboso è prostrato dai solchi, calpestato, solo i giovani germogli alzano ancora la testa dinanzi al sole; fiori e floride malepiante fiorite di tutto punto, una parata carnascialesca su cui svetta la digitale, la più alta, la più signorile, coi grandi bombi villosi che si intrufolano nei freschi recessi maculati delle sue campanelle bianche e color malva. (Traduzione: Cosetta Cavallante) |
Girls in Their Married Bliss
Not long ago Kate Brady and I were having a few gloomy gin fizzes up London, bemoaning the fact that nothing would ever improve, that we'd die the way we were - enough to eat, married, dissatisfied. We've always been friends - as kids in Ireland we slept together and I used to push her out of bed on purpose, hoping she'd crack her skull or something. |
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Ragazze nella felicità coniugale
Non molto tempo fa, Kate Brady e io stavamo bevendo insieme un paio di malinconici gin fizz, su a Londra, lagnandoci del fatto che niente sarebbe mai cambiato, che saremmo morte così com'eravamo: con quel tanto che basta per mangiare, maritate con chissà chi, insoddisfatte. Siamo amiche da sempre. Da bambine, in Irlanda, dormivamo insieme e io la spingevo apposta giù dal letto, sperando che si spaccasse la testa o qualcosa del genere. (Traduzione: Cosetta Cavallante) |
Girl with Green Eyes
It was a wet afternoon in October, as I copied out the September accounts from the big grey ledger. I worked in a grocery shop in the north of Dublin and had been there for two years. My employer and his wife were country people; like myself. They were kind but they liked me to work hard and promised me a rise in the new year. Little did I know that I would be gone by then, to a different life. |
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La ragazza dagli occhi verdi
Era un umido pomeriggio di ottobre e trascrivevo il rendiconto di settembre dal grande registro grigio. Da due anni lavoravo in una drogheria della zona nord di Dublino. Il mio datore di lavoro e sua moglie erano gente di campagna come me. Erano gentili, ma mi facevano lavorare sodo e mi avevano promesso un aumento con il nuovo anno. Niente mi faceva supporre che non più sarei stata lì per quella data, che me ne sarei andata verso un’altra vita. (Traduzione: Franca Cavagnoli) |
The House of Splendid Isolation
It's like no place else in the world. Wild. Wildness. Things find me. I study them. Chards caked with clay. Dark things. Bright things. Stones. Stones with a density and with a transparency. I hear messages. In the wind and in the passing of the wind. Music, not always rousing, not always sad, sonorous at times. Then it dies down. A silence. I say to it. Have you gone, have you gone. I hear stories. It could be myself telling them to myself or it could be these murmurs that come out of the earth. The earth so old and haunted, so hungry and replete. It talks. Things past and things yet to be. |
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Uno splendido isolamento
È un posto diverso da qualunque altro al mondo. Selvatico. Selvaggio. Le cose m'incontrano, io le studio. Bietole incrostate di fango. Cose scure, cose chiare. Pietre. Pietre compatte e trasparenti. Sento delle parole. Nel vento e nel passare del vento. Una musica, non sempre trascinante, non sempre triste, a volte fragorosa. Poi si spegne. Una pausa. Io le dico: sei finita, sei finita? Sento delle storie. Forse sono io che le racconto a me stesso, o forse sono questi mormorii che salgono dalla terra. Una terra così vecchia e popolata di fantasmi, così affamata e sazia. Parla. Parla di cose passate e di cose di là da venire. (Traduzione: Anna Bassan Levi) |
The Light of Evening
"Will you pipe down outta that," Dilly says. "I Said will you pipe down outta that Dilly says." Demon of a Crow out there before daylight, cawing and croaking, rummaging in the palm tree that is not a palm tree but for some reason misnamed so. Queer bird, all by herself, neither chick nor child, with her omening and her conundrumming. |
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La luce della sera
«Piantala! Chiudi il becco!» dice Dilly. «Vuoi piantarla, sì o no? Ti ho detto di chiudere il becco!». Diavolo d'un corvo, ancora non è giorno e già gracchia e strepita, rovistando tra le foiglio della palma che non è una palma ma che per qualche motivo tutti chiamano così, col nome sbagliato. Strano uccello, senza compagni né prole, sempre solo o sola con i suoi annunci di malaugurio e i suoi enigmatici proclami. (Traduzione: Cosetta Cavallante) |
Flann O'Brien (Brian O'Nolan) (1911-1966)
At Swim-Two-Birds
Having placed in my mouth sufficient bread for three minutes' chewing, I withdrew my powers of sensual perception and retired into the privacy of my mind, my eyes and face assuming a vacant and preoccupied expression. I reflected on the subject of my spare-time literary activities. One beginning and one ending for a book was a thing I did not agree with. A good book may have three openings entirely dissimilar and inter-related only in the prescience of the author, or for that matter one hundred times as may endings. |
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Una pinta d'inchiostro irlandese
Mi misi in bocca la quantità di pane che bastava per tre minuti di masticazione, poi ritrassi le mie facoltà di percezione sensoriale e mi ritirai nell'intimità della mia mente, mentre i miei occhi e il mio viso assumevano un'espressione vuota e preoccupata. Tema delle mie riflessioni: le mie attività letterarie, a cui dedicavo le mie ore libere. L'idea che un libro dovesse avere un solo inizio e una sola fine, non mi convinceva. Un buon libro poteva avere tre inizi completamente diversi, collegati tra di loro soltanto nela prescienza dell'autore, e finire, se necessario, in trecento maniere diverse. (Traduzione: Rodolfo J. Wilcock) |
An Béal Bocht (La miseria in bocca)
Sto registrando i fatti che si trovano in questo documento, perché sono ormai giunto alle soglie della vita futura - allontanaci dal male, o Signore, e impedisci al maligno di mettermi gli occhi addosso - e perché di soggetti come noi s'è perso lo stampo. Veramente è cosa giusta e doverosa lasciare ai posteri la testimonianza di come ce la spassavamo ai tempi nostri, perché di soggetti come noi s'è perso lo stampo e una vita così, in Irlanda, non la farà più nessuno. O'Coonassa è il mio cognome in gaelico, di nome faccio Bonaparte e l'Irlanda è la mia piccola terra natìa. (Traduzione - dall'inglese - : Daniele Benati)
The Dalkey Archive
Dalkey is a little town maybe twelve miles south of Dublin, on the shore. It is unlikely town, huddled, quiet, pretending to be asleep. Its street are narrow, not quite self-evident as streets and with meetings which seem accidental. Small shops look closed but are open. Dalkey looks like an humble settlement which must, a traveller feels, be next door to some place of the first importance and distinction. And it is - vestibule of a heavenly conspection. |
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L'archivio di Dalkey
Dalkey è una cittadina a una dozzina di miglia a sud di Dublino, sulla costa. Una cittadina improbabile, raggomitolata, tranquilla, che fa finta di essere addormentata: strade strette, poco assiomatiche come strade, e con incroci che si direbbero casuali; negozietti che sembrano chiusi e invece sono aperti. Dà al viaggiatore l'impressione di un modesto insediamento che si trovi alle porte di un posto di primaria importanza e distinzione. Come infatti è: vestibolo di una visione celestiale. (Traduzione: Adriana Bottini) |
The Hard Life
It is not that I half knew my mother. I knew half of her: the lower half-her lap, legs, feet, her hands and wrists as she bent forward. Very dimly I seem to remember her voice. At the time, of course, I was very young. Then one day she did not seem to be there any more. So far as I knew she had gone away without a word, no good-bye, or good night. A while afterwards I asked my brother, five years my senior, where the mammy was. - She is gone to a better land, he said. - Will she be back? - I don't think so. - Mean to say we'll never see her again? - I do think we will. She is staying with the old man. |
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L'ardua vita
Non è che io abbia conosciuto mia madre solo in parte. Ne ho conosciuta solo una parte - quella inferiore: il suo grembo, le gambe, i piedi, le sue mani e i polsi quando si piegava in avanti. La sua voce mi sembra di ricordarla molto vagamente. All'epoca, s'intende, ero molto piccolo. Poi, un giorno, fu come se lei non fosse più in giro. Per quanto ne sapevo, era andata via senza dire una parola, niente addio o buonanotte. Qualche tempo dopo chiesi a mio fratello, più grande di cinque anni, dove fosse la mamma. "È andata in una terra migliore," disse. "Tornerà?" "Non credo" "Vuoi dire che non la rivedremo più?" "Credo che la rivedremo. Adesso però sta insieme al babbo." (Traduzione: Daniele Benati) |
The Third Policeman
Not everybody knows how I killed old Phillip Mathers, smashing his jaw in with my spade; but first it is better to speak of my friendship with John Divney because it was he who first knocked old Mathers down by giving him a great blow in the neck with a special bicycle-pump which he manufactured himself out of a hollow iron bar. Divney was a strong civil man but he was lazy and idle-minded. He was personally responsible for the whole idea in the first place. It was he who told me to bring my spade. He was the one who gave the orders on the occasion and also the explanations when they were called for. |
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Il terzo poliziotto
Non tutti sanno come ammazzai il vecchio Philip Mathers, fracassandogli la mascella con la vanga; ma prima è meglio che parli della mia amicizia con John Divney, poiché fu lui che atterrò il vecchio Mathers dandogli un gran colpo sul collo con una pompa di bicicletta che si era fatta da sé con un tubo di ferro. Divney era un tipo robusto, civile, ma anche indolente e vano. Fu lui che ebbe l'idea. Fu lui che mi disse di portarmi la vanga. E fu sempre lui che mi diede gli ordini, al momento buono, e le istruzioni del caso. (Traduzione: Bruno Fonzi) |
Flannery O'Connor (1925-1964)
The Barber
It is trying on liberals in Dilton. After the Democratic White Primary, Rayber changed his barber. Three weeks before it, while he was shaving him, the barber asked, "Who you gonna vote for?" "Darmon," Rayber said. "You a nigger-lover?" Rayber started in the chair. He had not expected to be approached so brutally. "No," he said. If he had not been taken off-balance, he would have said, "I am neither Negro- nor a white-lover." He had said that before to Jacobs, the philosophy man, and - to show you how trying it is for liberals in Dilton - Jacobs - a man of his education - had muttered, "That's a poor way to be." |
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Il barbiere
È dura, a Dilton, per i progressisti. Dopo le primarie democratiche dei bianchi, Rayber cambiò barbiere. Tre settimane prima, mentre lo radeva, il barbiere gli aveva chiesto: "Per chi ha intenzione di votare?" "Per Darmon," aveva detto Rayber. "Allora lei tiene per i negri?" Rayber aveva sussultato nella poltrona. Non si era aspettato un approccio così brutale. "No," aveva detto. Se non fosse stato colto di sorpresa, avrebbe detto: "Io non tengo né per i negri né per i bianchi." Era una risposta che aveva già dato una volta a Jacobs, l'insegnante di filosofia e, per farvi capire com'è dura a Dilton per i progressisti, Jacobs, che era un uomo istruito, aveva borbottato: "Una posizione inadeguata." (Traduzione: Marisa Caramella) |
The Geranium
Old Dudley folded into the chair he was gradually molding to his own shape and looked out the window fifteen feet away into another window framed by blackened red brick. He was waiting for the geranium. They put it out every morning about ten and they took it in at five-thirty. Mrs. Carson back home had a geranium in her window. There were plenty of geraniums at home, better-looking geraniums. Ours are sho nuff geraniums, Old Dudley thought, not any er this pale pink business with green, paper bows. |
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Il geranio
Il vecchio Dudley si rannicchiò sulla poltrona, che stava a poco a poco prendendo la sua forma, e guardò dalla finestra verso un'altra finestra incorniciata di mattoni rossi anneriti, a cinque metri di distanza. Aspettava il geranio. Lo mettevano fuori tutte le mattine verso le dieci e lo ritiravano alle cinque e mezzo. Giù a casa, la signora Carson aveva un geranio alla finestra. C'erano un sacco di gerani, giù a casa, gerani più belli di quello. I nostri, sì che sono gerani, pensò il vecchio Dudley, non questi aggeggi rosa pallido con i fiocchi di carta verde. (Traduzione: Marisa Caramella) |
Parker's Back (La schiena di Parker)
La moglie di Parker era seduta sul pavimento della veranda davanti a casa, e stava sgranando fagioli. Parker era seduto su un gradino a una certa distanza da lei e la guardava fissamente, di malumore. Era brutta, davvero brutta. Aveva la pelle della faccia sottile e tirata come quella di una cipolla e gli occhi grigi e acuminati come due punteruoli da ghiaccio. Parker capiva perché l'aveva sposata - non avrebbe potuto averla in altro modo - ma non riusciva a capire perché restasse ancora con lei. Era incinta, e le donne inciante non erano il suo genere. Con tutto ciò rimaneva, come se lei gli avesse fatto una fattura. Era perplesso e si vergognava di sé. (Traduzione: Ida Omboni)
A View of the Woods (La veduta del bosco)
La settimana prima, Mary Fortune e il vecchio avevano trascorso le mattinate a guardare la macchina che scavava la terra e la gettava in un mucchio. Si stava fabbricando in riva al lago nuovo, in un lotto venduto dal vecchio a un tale che voleva metter su un circolo di pesca. Nonno e nipote ci andavano ogni mattina verso le dieci e il vecchio parcheggiava la macchina, una Cadillac annosa e malconcia, color mora, sul terrapieno che sovrastava il luogo dei lavori. Il lago rosso, che pareva di lamiera ondulata, moriva a una quindicina di metri dal cantiere, e sulla riva opposta era chiuso da una fascia nera di pini che, visti di fianco, avevano l'aria di camminare sull'acqua e di proseguire lungo il confine dei pascoli. (Traduzione: Ida Omboni)
Joseph O'Connor (1963)
Star of the Sea
All night long he would walk the ship, form bow to stern, from dusk until quarterlight, that sticklike limping man from Connemara with the drooping shoulders and ash-coloured clothes. The sailors, the watchmen, the lurkers near the wheelhouse would glance from their conversations on their solitary work and see him shifting through the vaporous darkness; cautiously, furtively, always alone, his left foot dragging as though hefting an anchor. A billycok hat was crumpled on his head, a ragged scarf wound around his chin and throat; his tattered military greatcoat so utterly dirty it was impossible to imagine it ever having been clean. |
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Stella del mare
Tutta la notte andava per la nave, da poppa a prua, dall'imbrunire fino alle prime luci, lo zoppo del Connemara secco come un palo, spalle cadenti e panni color cenere. I marinai, le guardie, gli appostati nei pressi della plancia, sviando gli occhi dalla conversazione o dal lavoro solitario, lo vedevano incedere nel vaporoso buio: circospetto, furtivo, sempre solo, il piede sinistro trascinato come il peso di un'ancora. Aveva una bombetta accartocciata in capo; una sciarpa sdrucita attorno al mento e alla gola; e un cencioso pastrano militare, di una tale sporcizia da convincerti che non fosse stato pulito mai. (Traduzione: Daniela Pizzagalli) |
Kenzaburō Ōe (1935-2023)
Rōtashi Anaberu Rī sōkedachitsu mimakaritsu (La vergine eterna)
Un vecchio grassoccio cammina a passo svelto stringendo nella mano sinistra un bastone di lega metallica rosso e pesante. Un uomo di mezza età altrettanto grassoccio procede alla sua destra impugnando un bastone verde della medesima fattura. Il vecchio preferisce tenere libera la mano destra in modo da essere pronto a sorreggere l'altro, il quale di tanto in tanto perde l'equilibrio perché gravato da un handicap alle gambe. I rari passanti che incrociano lungo l'angusto vialetto pedonale li osservano incuriositi, ma i due tirano dritto senza farci caso, aiutandosi con i loro bastoni. (Traduzione: Gianluca Coci)
Héctor German Oesterheld (1919-1977?) e Francisco Solano Lopez (1928-2011)
El Eternauta
(L'Eternauta)
(Traduzione: Stelio Rizzo)
Maggie O'Farrell (1972)
Hamnet
A boy is coming down a flight of stairs. The passage is narrow and twists back on itself. He takes each step slowly, sliding himself along the wall, his boots meeting each tread with a thud. Near the bottom, he pauses for a moment, looking back the way he has come. Then, suddenly resolute, he leaps the final three stairs, as is his habit. He stumbles as he lands, falling to his knees on the flagstone floor. It is a close, windless day in late summer, and the downstairs room is slashed by long strips of light. The sun glowers at him from outside, the windows latticed slabs of yellow, set into the plaster. |
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Nel nome del figlio. Hamnet
Un bambino scende le scale. La rampa è angusta e si avvita su se stessa. La discesa è lenta, il corpo scivola lungo la parete e gli stivaletti atterrano su ogni gradino con un tonfo. Arrivato quasi in fondo indugia e si volta a guardare da dove è venuto. Poi, all'improvviso risoluto, supera con un salto gli ultimi tre gradini, come sua abitudine, inciampa e cade di ginocchia sul pavimento di pietra. È una giornata di fine estate, umida e senza vento, e la stanza al pianterreno è squarciata da lunghi fasci di luce. Il sole lo fissa dall'esterno, le finestre sono un mosaico di riquadri gialli incassati nell'intonaco. (Traduzione: Stefania De Franco) |
Chris Offutt (1958)
The Killing Hills
The old man walked the hill with a long stick, pushing aside mayapple and horseweed, seeking ginseng. It grew low to the earth obscured by the undergrowth. Last year he'd found several plants in this vicinity, an ideal habitat due to slopes that faced east, away from the hard sun of afternoon. The remnants of a rotting elm lay nearby, another good sign. He stopped to catch his breath. He was eighty-one years old, the oldest man in the community, the only old man he knew. |
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Le colline della morte
Il vecchio camminava sulla collina con un lungo bastone, scostando le piante di podofillo e coda di cavallo, cercando il ginseng che cresceva basso, vicino alla terra, nascosto dal sottobosco. L'anno prima da quelle parti ne aveva trovate diverse piante; era un habitat ideale, perché il fianco della collina guardava a oriente, lontano dal sole forte del pomeriggio. Là vicino c'erano i resti marciti di un olmo, un altro buon segno. Si fermò a riprendere fiato. Aveva ottantun anni ed era il più anziano della comunità, e l'unico anziano che conoscesse. (Traduzione: Roberto Serrai) |
Ogawa Yōko (1962)
Hisoyaka na Kessho (L'isola dei senza memoria)
A volte mi chiedevo quale fosse stata la prima cosa a scomparire dall'isola. «Molto tempo fa, quando non eri ancora nata, questo posto era pieno di tante cose diverse: trasparenti, profumate, svolazzanti, brillanti... cose belle, comunque, che tu non puoi nemmeno immaginare.» Quando ero piccola, mamma mi raccontava spesso queste storie. «Peccato, però, che la gente dell'isola non sappia custodire per sempre nel proprio cuore le cose belle: finché vivono qui, sono destinati a perderle tutte, una dopo l'altra. È probabile che arrivi presto anche per te il momento di perdere qualcosa per la prima volta.» «E... fa paura?» le chiesi preoccupata una volta. «No, stai tranquilla: non è né doloroso né penoso. Ti sveglierai nel letto un giorno e sarà tutto finito, prima che te ne accorga. Prova a restare in ascolto con gli occhi chiusi e a sentire il flusso dell'aria mattutina: avvertirai qualcosa di diverso dal giorno precedente. Così anche tu capirai che cosa hai perso, che cosa è scomparso dall'isola.» (Traduzione: Laura Testaverde)
Margherita Oggero (1940)
L'amica americana
"Sono indistruttibile, indistruttibile!" gridava l'uomo con l'impermeabile grigio troppo lungo saltando giù dal marciapiede in mezzo alle macchine che avanzavano in colonnate nel traffico del mattino. Inchiodate brusche, stridio di freni, finestrini che si abbassavano, imprecazioni, bestemmie. Qualche volta ci scappava un tamponamento leggero con cocci di fanaleria sparsi sull'asfalto e guidatori inferociti che si scaraventavano fuori dall'abitacolo. Ma lui, mentre si scatenava il concerto rabbioso dei clacson, aveva già scantonato a destra o a sinistra ed era ormai impossibile raggiungerlo. Sempre la stessa scena, un paio di volte la settimana, sempre alla stessa ora, tra le sette e le otto, in via della Consolata o nelle strade vicine. Quella mattina però le regole erano saltate: era più tardi del solito e il teatro dell'azione non era quello abituale.
La collega tatuata
Le era stata subito antipatica. Si parlava casualmente di animali domestici in sala professori - luce velenosa al neon, arredi deprimenti, foto incorniciata di Gronchi scaccolata da generazioni di mosche e ignorata da generazioni di bidelli (il mansionario dei bidelli non contempla la rimozione dei ritratti di presidenti scaduti e/o defunti, il mansionario dei bidelli è scarsamente contemplativo) - e la De Lenchantin, Bianca De Lechantin, subito a dire che non le piacevano i cani. "Perché non ti piacciono?" "Perché...sporcano." "Sporchiamo anche noi. Trecento grammi al giorno, stitici esclusi." La Dielle non aveva replicato. Raccattata la sua borsa grandi firme, era scivolata via in dignitosa compostezza. Ma era proprio quella compostezza quell'eleganza di abiti accessori portamento e gesti (facili se si è al di sopra dei centosettanta centimetri e al di sotto dei cinquantacinque chili) a starle sull'anima e a farla deragliare.
Una piccola bestia ferita
L'aveva fiutato subito, l'odore dell'infelicià. Continuava a sentirlo ogni volta che incrociava il ragazzo nell'androne, davanti alla porta dell'ascensore o su per le scale. L'infelicità la paura l'eccitazione sessuale l'ira hanno odori precisi: i cani li distinguono benissimo. E anche lei, che non era un cane ma che quasi a compensare lo sguardo sfocato da miopie e l'imbarazzante mancanza di senso d'orientamento possedeva un olfatto finissimo. Un olfatto assoluto. Sono un relitto - pensò blandamente -, un fossile vivo, un pollone laterale non potato per un abbiocco imprevisto della selezione naturale. Uno sbaglio insomma. Ma se almeno lo sbaglio servisse a qualcosa, a scovare tartufi per esempio, o a inventare profumi, e invece no, ho scelto altre strade e non serve a niente. Quasi a niente.
Ben Okri (1959)
Astonishing the Gods (Io sono invisibile)
È meglio essere invisibili. Per lui la vita andava meglio quando era invisibile ma, a quel tempo, non lo sapeva. Era nato invisibile. E anche sua madre era invisibile: ecco perché poteva vederlo. Tutta la sua gente era invisibile e viveva una vita felice, lavorando nelle fattorie, alla luce familiare del sole. Per tutti la vita risaliva a secoli invisibili e quanto riecheggiava da quelle epoche variopinte si ritrovava in leggende e complicate tradizioni non scritte, e perciò tramandate a voce. Erano ricordati perché erano vissuti. (Traduzione: Mario Monti)
Margaret Oliphant (1828-1897)
The Library Window
I was not aware at first of the many discussions which had gone on about that window. It was almost opposite one of the windows of the large old-fashioned drawing-room of the house in which I spent that summer, which was of so much importance in my life. Our house and the library were on opposite sides of the broad High Street of St Rule's, which is a fine street, wide and ample, and very quiet, as strangers think who come from noisier places; but in a summer evening there is much coming and going, and the stillness is full of sound–the sound of footsteps and pleasant voices, softened by the summer air. There are even exceptional moments when it is noisy: the time of the fair, and on Saturday nights sometimes, and when there are excursion trains. |
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La finestra della biblioteca
Dapprincipio, non prestai attenzione alle molte discussioni riguardo quella finestra. Era quasi dirimpetto a una delle finestre del salotto ampio e all’antica della casa dove trascorrevo l’estate, e che tanta importanza avrebbe avuto nella mia vita. La nostra casa e la biblioteca si trovavano sui lati opposti dell’ampia High Street a St Rule’s; è una strada graziosa, larga e spaziosa e, come pensavano i forestieri che vi giungevano da luoghi più rumorosi, molto tranquilla; nelle sere d’estate, però, c’è un vivace via vai di gente e il silenzio si riempie di suoni: il suono dei passi e delle voci gradevoli, addolcite dall’aria estiva. In certi momenti è addirittura rumorosa: nel periodo della fiera e, talvolta, il sabato sera, quando passano i treni dei gitanti. (Traduzione: Luca Manini e Fabrizio Ferretti) |
Miss Marjoribanks
Miss Marjoribanks lost her mother when she was only fifteen, and when, to add to the misfortune, she was absent at school, and could not have it in her power to soothe her dear mamma's last moments, as she herself said. Words are sometimes very poor exponents of such an event: but it happens now and then, on the other hand, that a plain intimation expresses too much, and suggests emotion and suffering which, in reality, have but little, if any, existence. |
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Miss Marjoribanks
Miss Marjoribanks perse la madre quando aveva solo quindici anni. A peggiorare il triste evento fu il fatto che in quel periodo era fuori per via della scuola e, come lei stessa disse, non aveva avuto la possibilità di alleviare gli ultimi istanti di vita della sua cara mamma. A volte, in momenti del genere, le parole servono a ben poco; d’altra parte, ogni tanto capita che una parola di troppo suggerisca emozioni e sofferenze che, in realtà, nemmeno esistono. (Traduzione: Carmelina Boggia e Ilaria Cicione) |
The Open Door
I took the house of Brentwood on my return from India in 18--, for the temporary accommodation of my family, until I could find a permanent home for them. It had many advantages which made it peculiarly appropriate. It was within reach of Edinburgh; and my boy Roland, whose education had been considerably neglected, could go in and out to school; which was thought to be better for him than either leaving home altogether or staying there always with a tutor. The first of these expedients would have seemed preferable to me; the second commended itself to his mother. The doctor, like a judicious man, took the midway between. |
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La porta aperta
Presi in affitto la casa di Brentwood come alloggio temporaneo per la mia famiglia, nell’attesa di trovare una sistemazione definitiva, al mio ritorno dall’India, avvenuto nel 18--. Presentava molti vantaggi che me la facevano sembrare particolarmente adatta alle nostre esigenze. Sorgeva a breve distanza da Edimburgo e quindi mio figlio Roland, la cui educazione era stata, fino a quel momento, completamente trascurata, avrebbe potuto frequentare regolarmente la scuola, soluzione che sembrava preferibile a che egli lasciasse definitivamente la famiglia o vi rerstasse sempre chiuso in compagnia di un tutore. Io avrei preferito la prima sistemazione; la seconda risultava più gradita alla madre. Il dottore, uomo di buon senso, aveva preferito la via di mezzo. (Traduzione: Katia Bagnoli) |
The Secret Chamber
Castle Gowrie is one of the most famous and interesting in all Scotland. It is a beautiful old house, to start with,–perfect in old feudal grandeur, with its clustered turrets and walls that could withstand an army,–its labyrinths, its hidden stairs, its long mysterious passages–passages that seem in many cases to lead to nothing, but of which no one can be too sure what they lead to. The front, with its fine gateway and flanking towers, is approached now by velvet lawns, and a peaceful, beautiful old avenue, with double rows of trees, like a cathedral; and the woods out of which these grey towers rise, look as soft and rich in foliage, if not so lofty in growth, as the groves of the South. |
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La stanza segreta
Il castello di Gowrie è tra i più famosi e interessanti di tutta la Scozia. È un bellissimo vecchio maniero, perfetto nella sua antica grandiosità feudale, con torrette e mura ben raccolte che potrebbero resistere a un esercito, i suoi labirinti, le scalinate nascoste, i suoi lunghi corridoi misteriosi che sembrano in molti casi condurre a nulla, e di cui nessuno può essere troppo sicuro di dove portino. La facciata, con la cancellata e le torri che la proteggono, si trova vicino a prati vellutati e a un vecchio viale tranquillo, bellissimo, con doppie file di alberi, come una cattedrale; e i boschi che crescono oltre queste torri grigie, hanno un fogliame morbido, ricco e sono quasi alti come i boschi del Sud. (Traduzione: Luca Manini e Fabrizio Ferretti) |
Marilù Oliva (1975)
L'Eneide di Didone
Rimiro questa nuova terra solleticata da palmizi e fronde che venti gentili fanno ondeggiare. M'incantano i cieli moltiplicati dall'oro del sole e le volte violacee dei tramonti a strapiombo sul mare. Siamo approdati qui in fuga da Tiro: ho riconosciuto la meta al primo sguardo, immaginando all'istante che in questo posto le nuvole non avrebbero mai riposato troppo tempo.
L'Odissea. Raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre
Eccolo, lo sfuggente. Il re divenuto naufrago. L'uomo sballottato dall'ira degli dèi. Il mare me l'ha rovesciato sulla battigia nudo e disperato, mi è bastato uno sguardo per perdermi in lui e offrirgli tutto ciò che avevo. Una grotta come rifugio. I profumi dell'isola di Ogigia. La serenità di un vitto. E, più grande di ogni cosa, l'immortalità. Ma lui, imbrigliato nel bisogno di quotidianità comune agli umani, ha preferito continuare a sognare il suo viaggio di ritorno. Lo osservo nascosta dietro un cespuglio odoroso.
Ermanno Olmi (1931-2018)
Ragazzo della Bovisa
maggio c'era già una gran voglia che finissero le scuole. In casa gli scuri rimanevano socchiusi, perché il sole era troppo forte e accecava. Una fessura incandescente attraversava la penombra della stanza. Sul filo di quella luce arrivavano i rumori da fuori e si poteva immaginare quello che stava accadendo in strada. Ogni più piccolo rumore mi distraeva dal quaderno dei compiti. Erano solo passi o lo sferragliare di un tram lontano. Se avessi udito la voce di un solo bambino non avrei resistito e sarei fuggito dai libri per correre a giocare. Ma era troppo presto: stavano ancora tutti nelle loro case, appena finito di mangiare.
Rossana Ombres (1931-2009)
Un dio coperto di rose
"Lasciatemi in pace! Non voglio. Preferisco restare qui." Era la voce di una ragazza di diciassette anni. Era la mia. Ora ricordo bene tutto. E se per anni ho cercato di sostituire quei ricordi con altri, adesso posso sbugiardare quelli falsi. Ero in un salotto che mi piaceva, anche se sembrava in via di trasloco, per certe casse addossate a una parete. Su un tavolo, pesantissimo e scuro, un piattone di ceramica blu e, sopra, degli ortaggi che venivano cambiati quando marcivano o diventavano troppo secchi. Secondo la signorina Rivasti, laureata in lettere, dovevano avere un significato, ed erano sempre solo di due tipi.
Omero
Iliados mênin aeide thea Pêlêïadeô Achilêos oulomenên, hê muri' Achaiois alge' ethêke, pollas d' iphthimous psuchas Aïdi proïapsen hêrôôn, autous de helôria teuche kunessin oiônoisi te pasi, Dios d' eteleieto boulê, ex hou dê ta prôta diastêtên erisante Atreïdês te anax andrôn kai dios Achilleus. |
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Iliade Cantami, o Diva, del Pelide Achille l'ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi, e di cani e d'augelli orrido pasto lor salme abbandonò (così di Giove l'alto consiglio s'adempia), da quando primamente disgiunse aspra contesa il re de' prodi Atride e il divo Achille. (Traduzione: Vincenzo Monti) |
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Iliade L'ira cantami, dea, l'ira di Achille figlio di Peleo, l'ira funesta che ha inflitto agli Achei infiniti dolori, che tante anime forti di eroi ha gettato nell'Ade, tanti corpi ha dato in pasto a cani e ad uccelli. Si compiva così il piano di Zeus dal momento in cui la contesa divise fra loro Agamennone, signore di popoli, e il divino Achille. (Traduzione: Maria Grazia Ciani) |
Odisseia andra moi ennepe, mousa, polutropon, hos mala polla planchthê, epei Troiês hieron ptoliethron epersen: pollôn d' anthrôpôn iden astea kai noon egnô, polla d' ho g' en pontôi pathen algea hon kata thumon, arnumenos hên te psuchên kai noston hetairôn. |
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Odissea L'uomo ricco d'astuzie raccontami, o Musa, che a lungo errò dopo ch'ebbe distrutto la rocca sacra di Troia; di molti uomini le città vide e conobbe la mente, molti dolori patí in cuore sul mare, lottando per la sua vita e pel ritorno dei suoi. (Traduzione: Rosa Calzecchi Onesti) |
Odissea L'uom dal saggio avvisar cantami, o Diva, Che con diverso error, poi che la sacra Ilio distrusse, le città di molti Popoli vide ed i costumi apprese. In suo core egli pur di molti affanni Nel pelago soffrì, mentre cercava A se la vita, ed ai compagni suoi Comperare il ritorno. ... (Traduzione: Giacomo Leopardi) |
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Odissea Narrami, o Musa, dell'eroe multiforme, che tanto vagò, dopo che distrusse la rocca sacra di Troia; di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri, molti dolori patì sul mare nell'animo suo, per acquistare a sé la vita e il ritorno ai compagni. (Traduzione: G. Aurelio Privitera) |
Anthony O'Neill (1964)
The Lamplighter
There were nearly sixty of them in Edinburgh and they swarmed out of their crevices at dusk and swept through the city in a systematic raid on the streets, closes, wynds, and parks. Beginning as always with the ornamental lamps outside the Lord Provost's home, they clambered quickly to the heights of Calton Hill, coursed down the gilded esplanade of Princes Street, curled through the courteous crescents of the New Town, and sallied into the sooty recesses of the Old Town labyrinth, regulating themselves by the church bells and shirking only those darker tendrils of the Cowgate from which even the light recoiled. |
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Il lampionaio di Edimburgo
A Edimburgo ce n'erano una sessantina. All'imbrunire sciamavano fuori dei loro bugigattoli, attraversando a uno a uno i viali, le strade, i vicoli e i parchi della città. Iniziavano sempre dai lampioni ornamentali posti all'esterno della casa del sindaco, poi si arrampicavano velocemente sulla salita di Carlton Hill, scendevano verso la spianata di Princes Street, si muovevano a spirale lungo le strade a semicerchio della New Town ed entravano nei recessi neri di fuliggine di quel labirinto che era la Old Town, regolando il loro lavoro sui rintocchi delle campane ed evitando soltanto i più oscuri antri di Cowgate, dove persino la luce si rifiutava di penetrare. (Traduzione: Roldano Romanelli) |
Alberto Ongaro (1925-2018)
Passaggio segreto
Avvertì la prima incrinatura una sera d'inverno quando di ritorno dal solito giro come sempre cominciato nelle ben riscaldate sale del Florian fra antiche gentildonne che prendevano il cioccolato con la panna e settecenteschi fantasmi in tricorno e bautta in posa accanto al banco o seduti su divani imbottiti, il solito giro di caffè ristoranti trattorie che inevitabilmente finiva nelle cucine di un vecchio cuoco che un tempo aveva lavorato per la sua famiglia, il conte Bonafede stava come sempre sostando in biblioteca, l'ultima tappa della sua giornata prima di mettersi a letto.
Rumba
John B. Huston, o più semplicemente Huston, era un bell'uomo alto e robusto di pelle olivastra e di modi gentili, ragionevolmente in pace con se stesso anche se con un fondo di tristezza ("Ma quale tristezza" lui ironizzava al riguardo, "trattasi di sentimento nobile e oscuro come quello di Athos o del cavaliere di Lagardère") e qualcosa nell'insieme da cui si deduceva facilmente che poteva diventare molto cattivo ove la cattiveria gli sembrasse un male necessario. Era anche uno scrittore di ottimi romanzi popolari ambientati nelle grandi città brasiliane dove l'uomo è altrettanto disgraziato che nelle metropoli nordamericane ed europee, thriller, noir, polizieschi dai quali ricavava un reddito che chiunque avrebbe considerato eccellente se non avesse saputo della sua passione per il gioco e delle sue tre ex mogli (la prima volta si era sposato a ventidue anni e ora ne aveva trentasette) ciascuna delle quali gareggiava con le altre per portargli via fino all'ultimo cruzeiro. Era figlio illegittimo.
Il segreto di Caspar Jacobi
Quando arrivò la lettera di Caspar Jacobi avevo, se non dimenticato, lasciato in sospeso e archiviato la predizione di quella pingue gitana feltrina conosciuta con il nome di contessa Zobenigo che, osservando la mia vita futura, vi aveva avvertito qualcosa di oscuro, una sorta di agguato da parte di qualcuno che mi stava aspettando, un nemico o una belva che mi sarebbe balzata addosso quando le fossi passato vicino.
La taverna del Doge Loredan
Sempre più spesso nel luogo dove mi trovo un uomo senza volto mi compare davanti e mi si ferma accanto sempre più a lungo di quanto io possa sopportarlo. È un uomo alto e asciutto, vestito con eleganza, una lunga stretta redingote di velluto nero liscia e senza pieghe, pantaloni attillati dello stesso colore e dello stesso tessuto della giacca, camicia di seta bianca, scarpe con fibbie d'argento, un tricorno fuori moda che in parte copre la superficie vuota e piatta del suo viso.
La versione spagnola
Il plico da Madrid arrivò un lunedì di prima mattina e fu lo stesso destinatario a riceverlo. Svegliato dal suono del campanello, Massimo Senise scese in pigiama, firmò distrattamente la ricevuta, ritirò il pacco e ritornò nel suo appartamento all'ultimo piano del palazzo. Posò l'involto sulla scrivania dello studio ed esitò per qualche istante, come incerto se aprirlo o tornare a letto. Poi, via via che si sentì riprendere dai vapori del sonno gli sembrò di poter fare entrambe le cose in breve successione l'una dall'altra, dando una rapida occhiata alle copie della versione spagnola del suo ultimo libro e magari addormentandosi fra una pagina e l'altra.
Un uomo alto vestito di bianco
Alexander Blackmouth scomparve giovedì 12 luglio 1977 dopo aver ricevuto una enigmatica telefonata. Stavamo pranzando assieme al Club della Stampa Estera di Londra quando un cameriere lo avvisò che qualcuno lo chiamava al telefono. Non era una giornata qualsiasi. Fuori pioveva, attraverso i vetri fumé delle finestre si vedevano le mura annerite dall'acqua dei palazzi vicini. Era forse (o lo divenne a ripensarci poi) una di quelle giornate in cui il destino si guarda attorno cercando qualcuno con cui prendersela.
Antonio Orejudo (1963)
Reconstruccióon (L'incisore di Lione)
La storia ha inizio con il vescovo Frederick che si alza dal letto e chiede di fare un bagno profumato. Aiutato da una compiacente e bendisposta benedettina da poco al suo servizio, il vescovo Frederick si immerge nell'acqua tiepida rabbrividendo di piacere. Chiede alla monachella di lasciarlo solo. Chiude gli occhi e si fa cullare dai sensi. Si sente come un padre in attesa del figlio che torna a casa o, più esattamente, come l'artista che svela per la prima volta al pubblico la propria opera. In parte, Bernd è una sua creazione. È anche la sua speranza. E l'incarnazione di un desiderio, una sua estensione, un regalo. (Traduzione: Silvia Sichel)
Alfredo Oriani (1852-1909)
Oro Incenso e Mirra
- Mostratemi dunque un piedino. Ella lo allungò subito fuori dalla corta sottana nera. - Grazie, principessa. - Mi avete riconosciuta? - domandò con un tremito nella voce sottile, abbassando vezzosamente il volto sotto il mascherino per guardare la scarpetta scollata, in pelle bronzina, a bottoncini rotondi sopra un fianco, che teneva ancora alzata. - Talento di calzolaio! - l'altro replicò, mentre il gruppo delle maschere si scioglieva come per incanto a quel nome di principessa.
Vortice
- Aspettatemi dunque! - esclamò l'avvocato Guglielmi, indugiando nel rimettersi il pastrano grigio da mezza stagione, e aperse la bussola, che dal caffè dava sotto il portico. Gli altri due si erano fermati ad attenderlo. Il portico leggermente ricurvo era poco illuminato; due guardie di pubblica sicurezza stavano addossate all'ultima colonna verso la piazza, che, stretta fra il doppio loggiato, a quell'ora e in quella tenebra sembrava anche più piccola. I suoi fanali, bianchi sopra esili colonnine di ghisa, non rischiaravano né la notte né il selciato; erano otto d'ambo i lati, e la loro luce faceva poco più di un'aureola intorno ai loro vetri.
István Örkény (1912-1979)
Egyperces novellák (Novelle da un minuto)
Istruzioni per l'uso Le novelle qui allegate, nonostante la loro brevità, sono degli scritti di valore. Esse offrono il vantaggio di far risparmiare tempo alla gente, perché non pretendono un'attenzione che si prolunghi per settimane e mesi. Mentre l'uovo cuoce, mentre aspettiamo che il numero chiamato si liberi (se è occupato), leggiamoci una novella da un minuto. (Traduzione: Gianpiero Cavaglià)
Maria Orsini Natale (1928-2010)
Francesca e Nunziata
Francesca era nata il sei di gennaio del milleottocentoquarantanove. Era nata su una di quelle alture della costa amalfitana dove la terra precipita e dirupa in un cielo capovolto, che nelle notti serene le luci delle lampare fanno stellato. Il mare visto di lassù è irraggiungibile, in un pozzo profondo di luce. L'azzurra trasparenza così lontana, sospesa, senza suoni, è irreale e segreta come una favola. A Francesca che viveva la sua infanzia, l'umile esistenza, la vita di fatiche al mulino del nonno sotto la cascata e le corse pazze lungo i sentieri scoscesi, sempre in bilico su quegli abissi di bellezza, nei giorni più tersi arrivava un desiderio matto di provare a volare. Del resto, in quella contrada aggrappata allo sperone di roccia e al piccolo monastero, non era la sola ad avere quella voglia insensata. Qualcuno per davvero aveva tentato di aprire le ali e si era buttato proprio dal ponticello che portava all'eremo e alla chiesa, lì dove la suggestione del miraggio era più forte.
Anna Maria Ortese (1914-1998)
Il cardillo addolorato
Verso la fine del Settecento, o Secolo dei Lumi, tre giovani Signori, il principe Neville, lo scultore Dupré e il facoltoso commerciante Nodier, tutti di Liegi, dov'erano conosciutissimi e apprezzati, chi per ingegno, chi per eleganza, e tutti per lo stile di vita mondano e altamente dispendioso che conducevano, decisero di fare un viaggio a Napoli, per una ragione che dopotutto non era riprovevole. Alphonse Nodier intendeva rifornire di guanti acquistati all'estero i suoi splendidi negozi di abbigliamento, e nessuna città ne produceva allora, e ne andava famosa, come Napoli; e a Napoli nessun produttore di questo genere si trovava all'altezza di don Mariano Civile, Monsieur Civile, come affettuosamente lo designava Nodier; egli era considerato da mezzo mondo il re dei guantai.
Il mare non bagna Napoli
"Ce sta 'o sole... 'o sole!" canticchiò, quasi sulla soglia del basso, la voce di don Peppino Quaglia. "Lascia fa' a Dio" rispose dall'interno, umile e vagamente allegra, quella di sua moglie Rosa, che gemeva a letto con i dolori artritici, complicati da una malattia di cuore, e soggiunse, rivolta a sua cognata che si trovava nel gabinetto: "Sapete che faccio, Nunziata? Più tardi mi alzo e levo i panni dall'acqua". "Fate come volete, per me è una vera pazzia," disse dal bugigattolo la voce asciutta e triste di Nunziata "con i dolori che tenete, un giorno di letto in più non vi farebbe male!" Un silenzio. "Dobbiamo mettere dell'altro veleno, mi sono trovato uno scarrafone nella manica, stamattina".
Il porto di Toledo
Sono figlia di nessuno; nel senso che la società, quando io nacqui, non c'era, o non c'era per tutti i figli dell'uomo. E nascendo senza società, in un certo senso io non nacqui nemmeno, tutto ciò che vidi e seppi fu illusorio, come i sogni della notte che all'alba svaniscono, e così fu per quelli che mi stavano intorno. Non starò a dire perciò dove nacqui, e come vissi fino agli anni tredici, età cui risalgono questi scritti e confuse composizioni. So che un certo giorno mi guardai intorno, e vidi che il mondo nasceva; nascevano montagne, acque, nuvole, livide figure.
George Orwell (Eric Blair) (1903-1950)
Animal Farm
Mr Jones, of the Manor Farm, had locked the hen-houses for the night, but was too drunk to remember to shut the pop-holes. With the ring of light from his lantern dancing from side to side, he lurched across the yard, kicking off his boots at the back door, drew himself a last glass of beer from the barrell in the scullery and made his way up to bed, where Mrs Jones was already snoring. As soon as the light in the bedroom went out there was a stirring and a fluttering all through the farm buildings. Word had gone round during the day that Old Major, the prize Middle White boar, had had a strange dream on the previous night and wished to communicate it to the other animals. It had been agreed that they should all meet in the big barn as soon as Mr Jones was safely out of the way.
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La fattoria degli animali
Il signor Jones, della fattoria padronale, aveva chiuso col lucchetto il pollaio per la notte, ma era troppo ubriaco per ricordarsi di chiudere le finestrelle per le galline. Con il cerchio di luce della lanterna che gli ballava attorno, attraversò barcollando il cortile, si tolse gli stivali calciandoli contro la porta di dietro, si versò un ultimo bicchiere di birra dal barile nel retrocucina e si diresse verso il letto, dove la signora Jones stava già russando. Appena la luce nella stanza da letto si spense ci fu un'agitazione e un fruscio d'ali in tutti gli aloggi della fattoria. Durante la giornata si era sparsa la voce che il Vecchio Maggiore, il verro Mezzo Bianco vincitore di premi, aveva fatto uno strano sogno la notte precedente e desiderava parlarne agli altri animali. Si era deciso che si sarebbero radunati tutti nel grande granaio appena il signor Jones avesse sgombrato completamente il campo. (Traduzione: Arcangelo Canè) |
Burmese Days
U Po Kyin, Subdivisional Magistrate of Kyauktada, in Upper Burma, was sitting in his veranda. It was only half-past eight, but the month was April, and there was a closeness in the air, a threat of the long, stifling midday hours. Occasional faint breaths of wind, seeming cool by contrast, stirred the newly-drenched orchids that hung from the eaves. Beyond the orchids one could see the dusty, curved trunk of a palm tree, and then the blazing ultramarine sky. Up in the zenith, so high that it dazzled one to look at them, a few vultures circled without the quiver of a wing. |
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Giorni in Birmania
U Po Kyin, un magistrato del sottodipartimento di Kyauktada nella Birmania superiore, stava seduto nella veranda di casa sua. Erano solo le otto e mezzo, ma si era già nel mese di aprile e si sentiva nell'aria come un'oppressione, la minaccia delle lunge ore soffocanti del meriggio. A tratti, lievi folate di vento - che per contrasto sembravano fresche - agitavano le orchidee appena annaffiate, pendenti dalla grondaia. Al di là delle orchidee si scorgeva il tronco curvo e polveroso di una palma, e poi il cielo sfolgorante color oltremare. Allo zenit, così in alto che abbagliavano solo a guardarli, alcuni avvoltoi roteavano senza un palpito d'ala. (Traduzione: Giovanna Caracciolo) |
A Clergyman's Daughter
As the alrm clock on the chest of drawers exploded like a horrid little bomb of bell metal, Dorothy, wrenched from the depths of some complex, troubling dream, awoke with a start and lay on her back looking into the darkness in extreme exhaustion. The alarm clock continued its nagging, feminine clamour, which would go on for five minutes or thereabouts if you did not stop it. Dorothy was aching from head to foot, and an insidious and contemptible self-pity, which usually seized upon her when it was time to get up in the morning, caused her to bury her head under the bedclothes and try to shut the hateful noise out of her ears. She struggled against her fatigue, however, and, according to her custom, exhorted herself sharply in the second person plural. Come on, Dorothy, up you get! No snoozing, please! Proverbs vi. 9. Then she remembered that if the noise went on any longer it would wake her father, and with a hurried movement she bounded out of bed, seized the clock from the chest of drawers and turned off the alarm. |
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La figlia del reverendo
Mentre la sveglia sul cassettone esplodeva come un'orrenda, minuscola bomba di bronzo da campane, strappata dagli abissi di un sogno complesso e conturbante, Dorothy si destò di soprassalto e giacque supina, sbarrando gli occhi nel buio, in preda a un estremo sfinimento. La sveglia continuò il suo rumore bisbetico, femmineo, che durava press'a poco cinque minuti se non veniva interrotto. Dorothy era indolenzita in tutte le membra, e un'autocommiserazione insidiosa e spregevole, che per lo più l'assaliva ogni mattina al momento di alzarsi, la indusse a cacciare la testa sotto le coperte nel tentativo di risparmiare agli orecchi l'aborrito fracasso. Lottò contro la stanchezza, nondimeno, e secondo la lunga consuetudine si rivolse un aspro ammonimento nella seconda persona plurale. Orsù, Dorothy, alzatevi! Fino a quando, o pigri, dormirete? Proverbi, VI, 9. Poi si ricordò che qualora il rumore si fosse protratto, avrebbe destato suo padre e con mossa frettolosa balzò in piedi, e afferrata la sveglia dal piano del cassettone, fermò la soneria. (Traduzione: Marcella Bonsanti) |
Coming Up for Air
The idea really came to me the day I got my new false teeth. I remember the morning well. At about a quarter to eight I'd nipped out of bed and got into the bathroom just in time to shut the kids out. It was a beastly January morning, with a dirty yellowish-grey sky. Down below, out of the little square of bathroom window, I could see the ten yards by five of grass, with a privet hedge round it and a bare patch in the middle, that we call the back garden. There's the same back garden, same privets and same grass, behind every house in Ellesmere Road. Only difference - where there are no kids there's no bare patch in the middle. |
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Una boccata d'aria
L'idea mi venne il giorno che ebbi la mia nuova protesi. Ricordo bene quel mattino. Verso le otto meno un quarto sgusciai dal letto e m'infilai in bagno giusto in tempo per chiuderne fuori i bambini. Era una spaventosa mattina di gennaio, col cielo sporco, d'un grigio giallastro. Giù in basso, dal quadratino di finestra del bagno potevo vedere le dieci iarde per cinque d'erba, con una siepe di ligustro intorno e una striscia di terra nuda al centro, che noi chiamiamo giardino posteriore. Dietro ogni casa di Ellesmere Road c'è lo stesso giardino interno, ci sono gli stessi ligustri e la stessa erba. Unica differenza, dove non ci sono bambini non c'è striscia di terra nuda al centro. (Traduzione: Bruno Maffi) |
Down and Out in Paris and London
The Rue du Coq d'Or, Paris, seven in the morning. A succession of furious, choking yells from the street. Madame Monce, who kept the little hotel opposite mine, had come out onto the pavement to address a lodger on the third floor. Her bare feet were stuck into sabots and her grey hair was streaming down. |
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Senza un soldo a Parigi e a Londra
Parigi, rue du Coq d'Or, le sette del mattino. Una sequela di urla strozzate e furibonde dalla strada. Madame Monce, la padrona dell'alberghetto di fronte al mio, era uscita sul marciapiede per apostrofare una pensionante del terzo piano. Aveva i piedi nudi infilati negli zoccoli e i capelli grigi spioventi. (Traduzione: Isabella Leonetti) |
Homage to Catalonia
In the Lenin barracks in Barcelona, the day before I joined the militia, I saw an Italian militiaman standing in front of the officers' table. He was a tough-looking youth of twenty-five or six, with reddish-yellow hair and powerful shoulders. His peaked leather cap was pulled fiercely over one eye. He was standing in profile to me, his chin on his breast, gazing with a puzzled frown at a map which one of the officers had open on the table. Something in his face deeply moved me. It was the face of a man that would commit murder and throw away his life for a friend - the kind of face you would expect in an Anarchist, though as likely as not he was a Communist. There were both candour and ferocity in it; also the pathetic reverence that illiterate people have for their supposed superiors. Obviously he could not make head or tail of the map; obviously he regarded map-reading as a stupendous intellectual feat. I hardly know why, but I have seldom seen anyone - any man, I mean - to whom I have taken such an immediate liking. While they were talking round the table some remark brought it out that I was a foreigner. The Italian raised his head and said quickly: "Italiano?" I answered in my bad Spanish : "No, Inglès. Y tu?" "Italiano" As we went out he stepped across the room and gripped my hand very hard. Queer the affection you can feel for a stranger! It was as though his spirit and mine had momentarily succeded in bridging the gulf of language and tradition and meeting in utter intimacy. |
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Omaggio alla Catalogna
Nella caserma Lenin di Barcellona, il giorno prima di unirmi alla milizia, vidi un miliziano italiano che stava in piedi davati al tavolo degli ufficiali. Era un giovane sui 25-26 anni, dall'aspetto deciso, con capelli giallo-rossicci e spalle robuste. Il suo berretto di pelle con la visiera tirata sopra un occhio gli dava un'aria fiera. Lo vedevo di profilo, col mento piegato sul petto mentre stava osservando con un'espressione perplessa una mappa che uno degli ufficiali teneva aperta sul tavolo. Qualcosa nel suo viso mi colpì profondamente. Era il viso di un uomo disposto a commettere un omicidio e a dare la vita per un amico - il tipo di viso che ti aspetteresti in un anarchico, anche se molto più probabilmente era un comunista. C'erano sia candore che ferocia in quel viso, e anche un'espressione di reverente rispetto che faceva quasi tenerezza, quella che le persone poco istruite hanno verso i loro supposti superiori. Naturalmente non riusciva a capire niente di quella mappa e naturalmente considerava la lettura di una mappa come un'impresa altamente intellettuale. Non so perchè, ma raramente ho visto qualcuno, qualunque uomo intendo, che mi sia così immediatamente piaciuto. Mentre parlavano vicino al tavolo venne fuori che io ero uno straniero. L'italiano alzò il capo e disse subito: "Italiano?" Io risposi nel mio cattivo spagnolo: "No, Inglès, Y tu?" "Italiano" Mentre uscivamo lui attraversò la stanza e mi strinse la mano con molta forza. Strano l'affetto che si può provare per un estraneo! Era come se il suo spirito e il mio per un momento fossero riusciti a costruire un ponte sull'abisso di lingua e cultura e a incontrarsi in una totale intimità. (Traduzione: Arcangelo Canè) |
Nineteen Eighty-Four
It was a bright cold day in April, and the clocks were striking thirteen. Winston Smith, his chin nuzzled into his breast in an effort to escape the vile wind, slipped quickly through the glass doors of Victory Mansions, though not quickly enough to prevent a swirl of gritty dust from entering along with him. The hallway smelt of boiled cabbage and old rag mats. At one end of it a coloured poster, too large for indoor display, had been tacked to the wall. It depicted simply an enormous face, more than a metre wide: the face of a man of about forty-five, with a heavy black moustache and ruggedly handsome features. |
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1984
Era una fresca limpida giornata d'aprile e gli orologi segnavano l'una. Winston Smith, col mento sprofondato nel bavero del cappotto per non esporlo al rigore del vento, scivolò lento fra i battenti di vetro dell'ingresso agli Appartamenti della Vittoria, ma non tanto lesto da impedire che una folata di polvere e sabbia entrasse con lui. L'ingresso rimandava odore di cavoli bolliti e di vecchi tappeti sfilacciati. Nel fondo, un cartellone a colori, troppo grande per essere affisso all'interno, era stato inchiodato al muro. Rappresentava una faccia enorme, più larga d'un metro: la faccia d'un uomo di circa quarantacinque anni, con grossi baffi neri e lineamenti rudi ma non sgradevoli. (Traduzione: Gabriele Baldini) |
Lloyd Osbourne (1868-1947)
The Wrong Box (con Robert Louis Stevenson)
How very little does the amateur, dwelling at home at ease, comprehend the labours and perils of the author, and, when he smilingly skims the surface of a work of fiction, how little does he consider the hours of toil, consultation of authorities, researches in the Bodleian, correspondence with learned and illegible Germans - in one word, the vast scaffolding that was first built up and then knocked down, to while away an hour for him in a railway train! |
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La cassa sbagliata (con Robert Louis Stevenson)
Quanto poco capisce l'amatore, standosene a casa tranquillo, i rischi e le fatiche dell'autore, e, mentre sfiora sorridendo la superficie di un romanzo, quanto poco riflette alle ore di lavoro sul testo, consultazione di esperti, ricerche in biblioteca, corrispondenza con tedeschi eruditi e illeggibili - in una parola, all'enorme impalcatura ch'è stata prima eretta e poi smontata per far passare un'ora in treno a lui! (Traduzione: Lodovico Terzi) |
Pat O'Shea (1931-2007)
The Hounds of the Morrigan
Rising up into the air, they took to the sky and flew. From west and beyond west, into the wind and through it, they came past countless moons and suns. One laughed and briefly wore a scarf of raindrops in her hair, and then with wicked feet she kicked a cloud and caused rain to swamp a boat. At times, they dived into the track of the moon in the dark sea-water and opened their mouths to swallow the silver. At times, they plunged into the path of the sun in the green-blue ocean and opened their mouths and drank the gold. |
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La pietra del vecchio pescatore
Levandosi in alto, su su, salirono in cielo e volarono. Da ovest e oltre l'ovest, controvento e col vento, sorpassarono innumerevoli lune e soli. Una rise e, brevemente, portò fra i capelli un diamante di gocce di pioggia iridate. Poi diede malignamente un calcetto a una nube e provocò una pioggia, che riempì d'acqua una barca. A volte, si tuffavano entro la scia della luna sulla cupa superficie del mare e, aperte le bocche, ne inghiottivano l'argento. A volte, planavano sul luccicante strascico del sole nell'oceano verde-blu e, spalancate le bocche, ne trincavano l'oro. (Traduzione: Pier Francesco Paolini) |
Mat Osman (1967)
The Ghost Theatre
If the men had brought dogs rather than their fancy trained wolves then Shay would be dead by now. Dogs could have been let off the leash and they'd have made short work of her up here on the roofs. Wolves though were worth a sovereign and that was too rich a prize to be risked on a flapper like her. Gilmour had begun chasing her back in Eastcheap, where it was easy enough to leap from rooftop to rooftop. The roads there were barely wide enough for a cart to pass through and the houses leant towards one another like plants seeking the sun. There Shay had stepped between the roofs as easily as stepping across a stream. But the men drove her westwards. At first she'd relished this; west London roofs were tile rather than daub and she worried less about crashing through into the rooms below. But as they forced her towards grander streets wide enough for carriages, the jumps were becoming hard work. Her legs throbbed with the effort. She threw herself across St Peter's Hill and barely made it. Her leading foot caught the edge of the thatch and it was only momentum that carried her body on to flatten against the slope of the roof. Grit bit her hands and knees. She scrambled around the building's edge, leaning into its slope, and cursed the loss of rhythm. |
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Il teatro fantasma
Se gli uomini avessero portato i cani invece dei loro straordinari lupi addestrati, Shay sarebbe già morta. I cani li avrebbero potuti sguinzagliare e in un soffio l'avrebbero fatta a pezzi lì sopra ai tetti. Nondimeno i lupi valevano una sterlina d'oro, un prezzo troppo alto da rischiare con una flapper come lei. Gilmour aveva iniziato a inseguirla a Eastcheap, dove era facile saltare di tetto in tetto. Le strade consentivano a malapena il passaggio di un carretto e le case si protendevano l'una sull'altra come piante avide di sole. Shay aveva corso sui tetti con la semplicità con cui si attraversa un ruscello. Gli uomini l'avevano spinta a ovest. Dapprincipio, le era andata bene perché in quella ona di Londra c'erano tetti di tegole invece che di fango ed era più difficile precipitare nelle stanze sottostanti. Quando però la costrinsero verso le larghe strade da carrozze, i salti divennero più impegnativi e le gambe le iniziarono a tremare per lo sforzo. Si lanciò sopra St. Peter's Hill arrivandoci per il rotto della cuffia. Il piede d'appoggio si posò sull'orlo del tetto di paglia e solo grazie allo slancio riuscì a buttarsi in avanti aderendo alla pendenza. La polvere mordeva mani e ginocchia mentre si muoveva sul bordo dell'edificio. Stava perdendo terreno. (Traduzione: Paola Olivetto e Mirko Zilahy) |
Richard Osman (1970)
The Thursday Murder Club
Well, let's start with Elizabeth, shall we? And see where that gets us? I knew who she was, of course; everybody here knows Elizabeth. She has one of the three-bed flats in Larkin Court. It's the one on the corner, with the decking? Also, I was once on a quiz team with Stephen, who, for a number of reasons, is Elizabeth 's third husband. I was at lunch, this is two or three months ago, and it must have been a Monday, because it was shepherd's pie. Elizabeth said she could see that I was eating, but wanted to ask me a question about knife wounds, if it wasn't inconvenient? |
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Il Club dei delitti del giovedì
Bene, cominciamo da Elizabeth, vi va? E vediamo dove andiamo a finire, ok? Tutti qui la conoscono. Anch’io, ovviamente. Ha un grande appartamento a Larkin Court. È quello all’angolo, con i rivestimenti in legno. Inoltre, una volta ho partecipato a un quiz in squadra con Stephen che, per una serie di motivi, è il terzo marito di Elizabeth. Due o tre mesi fa, mentre ero a pranzo, doveva essere un lunedì perché c’erano tortino di manzo e patate in crosta, Elizabeth mi è venuta incontro e mi ha detto che si scusava visto che stavo mangiando, ma che aveva una domanda su una ferita da taglio, se non era troppo disturbo per me. (Traduzione: Roberta Corradin) |
Ouida (Marie Louise de la Ramée) (1839-1908)
A Dog of Flanders (...)
Nello and Patrasche were left all alone in the world. They were friends in a friendship closer than brotherhood. Nello was a little Ardennois; Patrasche was a big Fleming. They were both of the same age by length of years; yet one was still young, and the other was already old. They had dwelt together almost all their days; both were orphaned and destitute, and owed their lives to the same hand. It had been the beginning of the tie between them, - their first bond of sympathy, - and it had strengthened day by day, and had grown with their growth, firm and indissoluble, until they loved one another very greatly.
Publio Ovidio Nasone (43 a.C.-17/18 d.C.)
Ars amatoria
Si quis in hoc artem populo non novit amandi, hoc legat et lecto carmine doctus amet. Arte citae veloque rates remoque moventur, arte leves currus: arte regendus Amor. Curribus Automedon lentisque erat aptus habenis, Tiphys in Haemonia puppe magister erat; me Venus artificem tenero praefecit Amori: Tiphys et Automedon dicar Amoris ego. Ille quidem ferus est et qui mihi saepe repugnet, sed puer est, aetas mollis et apta regi. |
| L'arte di amare
Se qualcuno tra i miei concittadini, non conosce l'arte dell'amore, Legga questi miei versi, e solo allora avrà la competenza per amare. Con l'arte le veloci navi corrono a vela o a remi, con l'arte corrono i carri leggeri: con l'arte va guidato Amore. Sul carro Automedonte era un campione con le briglie flessibili, e Tifi era l'esperto timoniere della nave emonia: io, che Venere ha fatto maestro del tenero Amore, avrò il titolo di Tifi e Automedonte di Amore. Sì, Amore è selvaggio e spesso a me si ribella: ma è un fanciullo, e la sua età è tenera ancora e accetta una guida. (Traduzione: Emilio Pianezzola) |
Metamorphoses
In noua fert animus mutatas dicere formas corpora; di, coeptis (nam uos mutastis et illa) adspirate meis primaque ab origine mundi ad mea perpetuum deducite tempora carmen. Ante mare et terras at quod tegit omnia caelum unus erat toto naturae uultus in orbe, quem dixere Chaos; rudis indigestaque moles nec quidquam nisi pondus iners congestaque eodem non bene iunctarum discordia semina rerum. |
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Metamorfosi
A narrare di forme cambiate in corpi stranieri mi spinge l'ingegno; al progetto, dèi, date respiro (siete voi che lo avete cambiato) e guidate i miei versi a discendere dal primo principio del mondo di seguito fino ai miei giorni. Prima del mare, dei campi, del cielo a coprire ogni cosa, per l'universo mostrava la natura un'identica faccia, il Caos, come l'hanno chiamata: una massa informe e confusa, nient'altro che un torpido peso e dentro, ammucchiati e discordi, i germi di cose sconnesse. (Traduzione: Ludovica Koch) |
Amos Oz (1939-2018)
Habasorah al pi Yehuda Ish Qariyot (Giuda)
Questa è una storia che si svolge nell'inverno tra la fine del 1959 e l'inizio del 1960. Questa storia comprende un errore e della passione, un amore deluso e una questione di ordine religioso che qui rimane irrisolta. Non pochi edifici portavano ancora ben riconoscibili i segni della guerra che dieci anni prima aveva diviso la città. In sottofondo vi capiterà di udire la melodia lontana di una fisarmonica o le struggenti note di un'ocarina, sul far della sera, dietro un'imposta chiusa. (Traduzione: Elena Loewenthal)
Haruzei Ha’ Chaim Ve-Hamavet (La vita fa rima con la morte)
Tali sono le questioni fondamentali: perché scrivi. Perché nella fattispecie scrivi proprio in quel modo. Ti interessa influenzare i tuoi lettori e in caso affermativo – in quale direzione cerchi di influenzarlo. Qual è il compito delle tue storie. Cancelli e correggi continuamente o scrivi direttamente per ispirazione. Com’è essere uno scrittore famoso, che effetto fa alla tua famiglia. Perché descrivi quasi esclusivamente gli aspetti negativi. Che ne pensi di altri scrittori, chi ti ha influenzato e chi non sopporti. Fra parentesi, come definisci te stesso? (Traduzione: Elena Loewenthal)
Oto Ha-Yam (Lo stesso mare)
GattoNon lontano dal mare, in via Amirim, vive da solo un certo signor Albert Danon. Adora le olive e i formaggi salati. È un uomo gentile, di mestiere ragioniere. Qualche tempo fa - era mattina - un cancro alle ovaie si è portato via sua moglie Nadia. Ma ne ha lasciato i vestiti, una toeletta, tovagliette finemente ricamate. L'unico loro figlio, Enrico David, è andato a salire la china in Tibet. Bat Yam: qui è una mattina d'estate calda e madida, ma già sera su quelle montagne. Una foschia bassa striscia fra i crepacci e un vento stridulo geme come bestia. Luce che muore e più muore più assomiglia a un brutto sogno. (Traduzione: Elena Loewenthal)
Qufsah Shehorah (La scatola nera)
Dr. Alexander A. Gideon Dipartimento di Scienze Politiche Università dell'Illinois Chicago, Illinois, Stati Uniti Gerusalemme, 5.2.76 Caro Alec, Se non hai distrutto questa lettera appena hai riconosciuto la mia grafia sulla busta, è segno che la curiosità è più forte dell'odio. O che il tuo odio ha bisogno di nuovo combustibile. Adesso impallidirai, stringerai le mascelle da lupo come fai sempre, sino a far scomparire le labbra, infine ti accanirai su queste righe per scoprire ciò che voglio da te, che cosa ho l'ardire di chiederti dopo sette anni di assoluto silenzio fra di noi. (Traduzione: Elena Loewenthal)
Al Taghidi Layla (Non dire notte)
Sono le sette di sera e lui è seduto sul balcone di casa, al terzo piano. Guarda il giorno che muore e aspetta: chissà che cosa promette l'ultima luce. Ha davanti il cortile deserto con la sua striscia di erba, qualche oleandro, una panchina e un pergolato di buganvillea abbandonato a se stesso. Il cortile finisce con un muro di pietra su cui si delinea il profilo di una porta successivamente murata. Le pietre nel buco della porta sono più chiare, adesso gli sembrano persino un po' meno pesanti delle altre. Oltre il muro si ergono due cipressi. Nella luce della sera hanno un colore che è nero, non verde. Oltre si dispiegano colline desolate: laggiù c'è il deserto. Laggiù un mulinello grigio s'alza a tratti, freme un istante, si contorce, corre, cala. Torna in qualche altrove. (Traduzione: Elena Loewenthal)
Cynthia Ozick (1928)
The Messiah of Stockolm (Il messia di Stoccolma)
Alle tre del pomeriggio - l'ora in cui, in tutto il mondo, il tegame dello stufato letterario trabocca, quando nelle redazioni delle pagine culturali dei giornali il pettegolezzo è più sfrenato e dilagante, e quando il cielo autunnale sopra Stoccolma comincia a far calare su quella città tutta guglie e acqua un crepuscolo traslucido, guscio d'uovo che protegge un tuorlo nero-azzurro - a quell'ora lacrimosa e tuttavia esultante si poteva trovare Lars Andemening a letto, che faceva un riposino. (Traduzione: Mario Materassi)
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